Ho cercato a lungo le parole appropriate per salutare alunni, famiglie, insegnanti e personale scolastico in un anno così particolare. Non sono riuscito a trovarle. Posso dire solo che l’impegno della scuola è stato massimo e che, mai come ora, è richiesta la collaborazione di tutti. La soluzione ai difficili problemi che stiamo attraversando passa attraverso un percorso collettivo, collaborativo, responsabile: non esistono scorciatoie personali o utilitaristiche. Diceva un grande scrittore del ‘900 “si salveranno tutti o nessuno” e io sono perfettamente d’accordo con questa idea di comunità e di civiltà.

Per questo motivo rivolgo un ringraziamento sentito e commosso a tutti quelli che hanno condiviso con me la fatica di questi ultimi mesi per far ripartire l’Istituto. Non è necessario che li citi, chi ha lavorato tutti i giorni, sacrificando ferie e affetti familiari, sa che deve provare l’orgoglio di aver fatto qualcosa di grande e nobile. Senza di loro le aule domani non sarebbero state riaperte.

A qualcuno sembrerà poco quello che è stato messo in campo. In questo caso mi dispiace di non essere riuscito  a comunicare efficacemente il lavoro serio, continuo, infaticabile svolto, nella situazione critica che il nostro paese, la scuola e la nostra comunità stanno attraversando.

Posso affermare con sicurezza che la scuola riparte e l’Istituto Carlo Urbani ha fatto fino in fondo la sua parte.

Non sembrino parole retoriche, ma voglio concludere questo saluto con una citazione dal più bel libro italiano sulla scuola: “Cuore” di Edmondo De Amicis.  A questo testo sono affezionato. Mi ricorda un periodo che non ritornerà più, come tutte le cose della nostra vita.

“(…) Pensa agli innumerevoli ragazzi che presso a poco a quell’ora vanno a scuola in tutti i paesi, vedili con l’immaginazione, che vanno, vanno, per i vicoli dei villaggi quieti, per le strade delle città rumorose, lungo le rive dei mari e dei laghi, dove sotto un sole ardente, dove tra le nebbie, in barca nei paesi intersecati da canali, a cavallo per le grandi pianure, in slitta sopra le nevi, per valli e per colline, a traverso a boschi e a torrenti, su per sentier solitari delle montagne, soli, a coppie, a gruppi, a lunghe file, tutti coi libri sotto il braccio, vestiti in mille modi, parlanti in mille lingue, dalle ultime scuole della Russia quasi perdute fra i ghiacci alle ultime scuole dell’Arabia ombreggiate dalle palme, milioni e milioni, tutti a imparare in cento forme diverse le medesime cose, immagina questo vastissimo formicolìo di ragazzi di cento popoli, questo movimento immenso di cui fai parte, e pensa: – Se questo movimento cessasse, l’umanità ricadrebbe nella barbarie, questo movimento è il progresso, la speranza, la gloria del mondo. – Coraggio dunque, piccolo soldato dell’immenso esercito. I tuoi libri son le tue armi, la tua classe è la tua squadra, il campo di battaglia è la terra intera, e la vittoria è la civiltà umana. (…)”

BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI

Il Dirigente scolastico