Basta un fiore di tarassaco, con la sua infiorescenza bianca e pelosa, ad attirare l’attenzione dei bambini di classe Quinta, insieme alla promessa di un racconto diverso dal solito.

Inizia così il nostro viaggio in punta di piedi nel mondo dell’Autismo, in occasione della “Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo”, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per sensibilizzare e far conoscere questo disturbo del neurosviluppo, caratterizzato da una sindrome comportamentale che porta difficoltà nell’interazione sociale e nella comunicazione, con la presenza di comportamenti e interessi ripetitivi e stereotipati.

I bambini ascoltano l’introduzione dell’insegnante, poi occhi fissi sulla LIM; due cortometraggi della Pixar spiegano più di mille parole e fanno battere il cuore.

Tante domande, riflessioni, idee e spunti su cosa fare e come fare per relazionarsi al meglio con questi compagni che “funzionano” in un modo unico e speciale. Insieme comprendiamo che l’autismo è un disturbo che si manifesta in modo differente da persona a persona, con diversità di sintomi e severità; alcune persone possono avere un grave ritardo mentale, altri un quoziente intellettivo più elevato del normale, come la Dottoressa Temple Grandin, Statunitense, professoressa in Zoologia e divulgatrice scientifica.

Emerge forte e chiaro che l’obiettivo di questa giornata è quello di valorizzare la diversità e l’unicità di ciascuno, poiché tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere e realizzare una vita piena e soddisfacente.

Il fiore di tarassaco, che ci ha accompagnato durante la mattinata, resta immortalato nel segnalibro creato dai bambini, per ricordare che il nostro sguardo e le nostre parole possono sempre fare la differenza.